In questo articolo mi rivolgo a tutti, ma in particolare a tutte quelle persone che praticano o hanno praticato danza e, come me, hanno sognato di diventare ballerini/e ed esibirsi davanti a un pubblico di migliaia di persone. Per quanto mi riguarda, tutto iniziò quando da piccola vidi film e serie tv incentrati sulla danza. Primo fra tutti il famosissimo High School Musical, che racconta la storia di ragazzi appartenenti allo stesso liceo e uniti da un eccezionale entusiasmo, che si verifica soprattutto durante i numerosi balletti, parte centrale dello show.
Poi il conosciutissimo Billy Elliot, film che fa ballare il corpo e il cuore. Racconta il raggiungimento di un sogno quasi troppo grande da rincorrere, ovvero il sogno di Billy di diventare un ballerino scontrandosi, quindi, sia con suo padre sia con il pregiudizio altrui. Incisivo fu anche il film Step Up, i cui protagonisti sono un gruppo di ragazzi che praticano danza da strada e danno vita a una sorta di “dance guerriglia”, veicolati dalla loro voglia di essere protagonisti, di farsi vedere, di contare, di esserci.
Proprio con questo intento decisi di iscrivermi a danza e mettermi in gioco. Penso che, pur essendo molto piccola, in me vi era già la voglia di emergere, mostrare il mio potenziale e magari scoprire di avere una passione. Effettivamente così avvenne: anno dopo anno, le lezioni di danza diventarono un momento di sfogo, di divertimento, di “star bene”. Le mie compagne di danza diventavano presenze costanti della mia vita e l’insegnante un esempio da seguire. Saggio dopo saggio, ho imparato a non aver paura di esibirmi e di aver le luci puntate su di me, al contrario cresceva sempre di più la mia voglia di stare in prima fila e di passare il maggior tempo possibile sul palco. Oggi, che per diversi motivi ho smesso di fare danza, quando riguardo le mie ballerine, che ancora custodisco con cura insieme a tutti i “costumi” dei diversi saggi, ripenso a tutti i momenti belli vissuti nella sala da danza, a tutte le volte che, non riuscendo a fare un determinato passo, mi sono sentita non all’altezza e alle ore e ore passate a riprovare la coreografia, al fine di impararla al meglio.
Detto questo, auguro a tutti di conservare dentro di sé una passione, di farsi trascinare dall’entusiasmo, proprio come in High School Musical, di sentirsi completamente sé stessi, come Billy Elliot e di farsi notare, come i ragazzi di Step Up.
Di Giulia Macrì, Liceo S. Quasimodo, 3°E
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