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Veronica Vadalà - Liceo M. Minghetti

INCONSOLABILE DOLORE

Mani grandi che mi afferrano,

potenti in ogni loro sfumatura.

Mi strattonano, mi tirano i capelli,

cingono i miei polsi, mi stringono

e mi schiaffeggiano.


Occhi rossi, iniettati di sangue,

urla crude che coprono le mie,

lievi, sottili, sfinite.


Sangue limpido sgorga dal naso,

le goccioline si adagiano impetuose sul pavimento laccato.

Il rumore lancinante dell’offesa riecheggia per tutto l’abitacolo.


Si infrange a terra il vetro della bottiglia maledetta e con lui il mio cuore.

Rannicchiata in un angolino, lo scricchiolio del parquet mi fa compagnia.

E’ calato un taciturno oblio, una debole brume offusca la mia mente.

Il riflesso sullo specchio rivela un’altra me, percorsa da una serie interminabile di lividi.

Al sangue si sostituisce un pianto amaro, disperato, inconsolabile.



Di Veronica Vadalà, Liceo M. Minghetti

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