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  • La Redazione

OPERE D'ARTE E CRISI CLIMATICA: LE PROTESTE DEGLI ATTIVISTI

La crisi climatica che il nostro pianeta sta affrontando è innegabile e come forma di protesta davanti l’immobilismo del governo, le attività dannose per l’ambiente di alcune istituzioni e l’indifferenza di gran parte delle persone gli attivisti ambientali negli ultimi anni hanno scelto di portare avanti come attività di protesta l’imbrattamento di opere d’arte di valore inestimabile di grandi Artisti. Tra i vari: Van Gogh, Monet, Botticelli, Boccioni, Goya...

Questa forma di protesta attraverso la quale sostengono di voler sensibilizzare e dare visibilità alla crisi climatica suscita però a causa delle modalità una serie di critiche sul rispetto per le opere artistiche e sull’efficacia di tale azione nel promuovere un cambiamento sociale.


Qual è il motivo di questa scelta?

La ragione più evidente per cui gli attivisti sostengono l’imbrattamento di dipinti e statue è che azioni così eclatanti sono necessarie per attirare l’attenzione sul tema. Dall’altra parte per molte persone questa modalità riduce il sostegno alla loro causa distruggendo il dialogo e la comprensione reciproca. Il pensiero più profondo dietro alla scelta di colpire proprio le grandi opere d’arte è che per definizione sono immortali perchè persistono nel tempo mantenendo la propria importanza attraverso le epoche, ma il nostro pianeta sta andando incontro a una catastrofe che porterà alla distruzione della vita quindi non è immortale. Quindi di conseguenza viene messa in discussione l’utilità dell’esistenza dell’arte su un pianeta distrutto. Secondo quanto sostenuto sempre dagli attivisti l’obiettivo è quello di creare disagio portando al dibattito e all’attenzione dell’opinione pubblica il tema, non danneggiare. Fortunatamente molti capolavori sono protetti da vetri blindati che proteggono da danneggiamento, ma non è sempre così, e bisogna ricordare che anche le cornici che vengono colpite sono pezzi d’arte di pregio. E’ legittimo temere gravi danni per opere più fragili da custodire e proteggere che possono comprometterne il valore artistico e storico.


Cosa rischiano questi attivisti?

Le persone che compiono tali azioni in Italia rischiano la reclusione fino a 5 anni e una multa fino a 15 mila euro.


È essenziale trovare un equilibrio tra la difesa dei diritti degli attivisti e il rispetto per il patrimonio artistico e culturale, al fine di favorire un dialogo costruttivo e promuovere il cambiamento sociale in modo responsabile e consapevole.



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